9982 - Sei a > Giustizia e Sicurezza - 26/06/2011 - di Redazione Articolo 21
Nonostante i numerosi attentati
subiti, l'ultimo nell'aprile di quest'anno, i messaggi minatori, il
furto di un pc e di un hard disk nel suo studio appena lo scorso anno,
il Ministero dell'interno, sembra su proposta del prefetto di Foggia, ha
deciso di revocare la scorta al giornalista investigativo Gianni Lannes.
La decisione, riferisce il giornalista, sarebbe stata presa proprio il
19 luglio.
Il giornalista noto per le inchieste sulle navi dei veleni,
sull'omicidio
Alpi-Rhovatin, sulla
strage di Ustica, ma anche sulla mafia e la sanità pugliese, rimarrà
senza protezione a partire dalla metà di agosto, nonostante abbia subito
in questi anni una serie di atti intimidatori. Sconcerto immediato è
quello immediatamente espresso non solo dagli amici ma anche dalla
deputata radicale
Elisabetta Zamparutti:
"La decisione di revocare la scorta al giornalista investigativo
Gianni Lannes, nonostante il ripetersi di avvertimenti di stampo mafioso
segnalati anche con interrogazioni parlamentari al Ministro
dell’Interno, è un fatto grave.”
“Considero la revoca della scorta - ha dichiarato la deputata
radicale - un atto intimidatorio analogo a quelli commessi da parte
di chi è stato infastidito dalle sue inchieste sul traffico dei rifiuti
nucleari, sulla malasanità pugliese (tema su cui in queste settimane sta
scrivendo un libro), sul traffico di armi, sulla mafia pugliese, e da
ultimo dalla ripresa delle indagini sulla morte di
Ilaria Alpi
e
Miran Hrovatin,
sulla strage di Ustica e sulle navi dei veleni.”