Oggi
si è
riunito il Consiglio di Sicurezza dell'ONU, e il mondo intero avrà la
possibilità di adottare una nuova proposta che potrebbe segnare il cambio di
rotta di decenni di negoziati di pace fra israeliani e palestinesi:
il riconoscimento da parte dell'ONU dello stato palestinese. |
Questa
nuova coraggiosa iniziativa potrebbe liberare il popolo palestinese
dalla prigionia, ma perché ciò avvenga l'Europa deve guidare
l'operazione |
Oltre
120 nazioni del Medio Oriente, Africa, Asia e America Latina hanno già
dato la loro adesione all'iniziativa, ma il governo di destra in Israele
e gli Stati Uniti sono fortemente contrari. L'Italia e altri paesi
chiave dell'Europa sono ancora indecisi, e
un'enorme pressione da parte dell'opinione
pubblica potrebbe convincerli a votare in favore di questa opportunità
per mettere fine all'occupazione. |
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I negoziati
di pace guidati dagli Stati Uniti, che vanno avanti ormai da decenni, hanno
fallito, mentre Israele ha imprigionato il popolo palestinese, confiscato le
sue terre e bloccato la Palestina dal diventare un'entità politica sovrana.
Questa nuova coraggiosa iniziativa potrebbe liberare il
popolo palestinese dalla prigionia, ma perché ciò avvenga l'Europa deve
guidare l'operazione. Costruiamo una
chiamata globale enorme rivolta all'Italia e ad altri leader europei per
dichiarare il nuovo stato ora, e facciamo sì che il sostegno dei cittadini
di tutto il mondo a questa proposta legittima, nonviolenta e diplomatica sia
chiaro e forte. Clicca sotto per firmare la petizione
e invia questa e-mail a tutti:
http://www.avaaz.org/it/independence_for_palestine_eu/?vl
Se tracciare
le origini del conflitto israelo-palestinese è complicato,
la maggioranza della popolazione da ambedue le parti è invece
d'accordo su un punto: il modo migliore per raggiungere la pace ora è la
creazione dei due stati. Tuttavia, i
diversi negoziati di pace che si sono susseguiti sono stati indeboliti da
episodi di violenza da ambedue le parti, i tanti insediamenti israeliani in
Cisgiordania e il blocco umanitario di Gaza. L'occupazione di Israele ha
ridotto e frammentato il territorio dello stato palestinese e reso la vita
di tutti i giorni dei palestinesi un inferno. L'ONU,
la Banca Mondiale e il Fondo Monetario Internazionale hanno annunciato
recentemente che i palestinesi sono pronti per avere uno stato indipendente,
ma il più grande ostacolo alla sua riuscita è l'occupazione da parte
d'Israele. Persino il Presidente degli Stati Uniti ha chiesto di mettere
fine all'espansione dei territori e di ritornare invece ai confini del 1967
con accordi sugli scambi di terra, ma il Primo ministro Netanyahu ha reagito
furiosamente: il messaggio di non cooperazione non poteva essere più chiaro
di così.
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E' arrivata l'ora di un cambiamento epocale e di passare
da un futile processo di pace a un nuovo cammino verso il progresso.
Mentre Isreale e il governo americano dicono che l'iniziativa
palestinese è "unilaterale" e pericolosa, in realtà le nazioni di tutto
il mondo appoggiano pienamente questa mossa diplomatica che rigetta la
violenza. Il riconoscimento globale della Palestina potrebbe isolare gli
estremisti e incoraggiare il crescente movimento nonviolento
israelo-palestinese in corso insieme al vento pro-democrazia che sta
soffiando nella regione. |
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Ma più importante ancora, potrebbe
salvare il cammino verso un negoziato sugli insediamenti, permettere ai
palestinesi l'accesso a una serie di istituzioni internazionali che
potrebbero aiutarli a raggiungere la libertà, e inviare un chiaro messaggio
al governo in favore dell'occupazione dei territori che il mondo non è più
disposto ad accettare l'impunità e l'intransigenza. Per troppo a lungo ormai
Israele ha messo a repentaglio la speranza della nascita dello stato
palestinese. Per troppo a lungo gli Stati Uniti sono stati accondiscendenti
e per troppo a lungo l'Europa si è nascosta dietro gli Stati Uniti.
Ora Italia, Francia, Spagna, Germania, Regno Unito
e l'Alto Rappresentante dell'Ue non hanno ancora deciso da che parte stare
sulla costruzione dello stato palestinese.
Appelliamoci a loro perché si mettano dalla parte giusta della storia e
perché sostengano la dichiarazione della Palestina per la libertà e l'indipendenza,
attraverso un forte sostegno e con il necessario aiuto economico. Firma ora
la petizione urgente per chiedere all'Europa di sostenere l'iniziativa
e appoggia questo passo decisivo
per una pace di lungo termine fra Israele e Palestina:
http://www.avaaz.org/it/independence_for_palestine_eu/?vl
La costruzione dello stato palestinese non risolverà questo lungo conflitto
di punto in bianco, ma il riconoscimento dell'ONU cambierà tutto e aprirà le
porte alla libertà e alla pace.
In tutta la Palestina il popolo si sta preparando
con molte aspettative e speranze per riprendersi la libertà che questa
generazione non ha mai conosciuto. Mettiamoci dalla sua parte
e facciamo pressione sull'Europa
perché faccia lo stesso, così com'è avvenuto quando ha sostenuto il popolo
egiziano, siriano e libico.
Aggiornamento: 26 Luglio 2011
| 530mila hanno firmato la petizione. Aiutaci
ad arrivare a 750,000
Le nostre voci si sono fatte sentire fin dentro le Nazioni Unite!
L'Ambasciatore palestinese
Mansour
ha parlato della nostra campagna nel suo discorso in cui ha detto che i
palestinesi vogliono diventare il 194° membro delle Nazioni Unite, e ha
ringraziato tutti noi per la nostra volontà di "unirci alla marcia [del
popolo palestinese] per fermare l'occupazione, ..., raggiungere
l'indipendenza, ... e far sì che la pace e la giustizia prevalgano".
Raddoppiamo i numeri di questa petizione e aumentiamo la pressione: firma
ora e fai il passaparola con tutti!
Guarda la dichiarazione dell'Ambasciatore qui (in
inglese).
Con speranza e determinazione,
Alice, Ricken, Stephanie, Morgan, Pascal, Rewan e il resto del team di Avaaz
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chiedere l’indipendenza della Palestina
La campagna di Israele contro il voto all'ONU (in
inglese)
L'appello della Palestina per il riconoscimento dello
stato (in inglese)
Lo stato palestinese bypassando Israele (in inglese)
Onu pronta al riconoscimento della Palestina. Obama
prepara il veto
Lista dei paesi che riconoscono la Palestina
Comunicato stampa
www.avaaz.org - 26 luglio 2011
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